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Un click nel passato..
Quando ancora le console erano in pratica solo Nintendo e Sega, quando ancora si era fortunati ad avere un 386 come PC, quando ancora in Italia dicevi “videogame da casa” e quasi tutti pensavano alla “COMMODORE” (c64 o Amiga 500 a seconda delle possibilità economiche familiari..) tra i tanti già un genere furoreggiava tra il pubblico..le avventure grafiche!
Evoluzioni dirette delle prime storiche “avventure testuali” (che molti di voi neppure conosceranno..in pratica si leggeva il racconto che veniva visualizzato dai propri primitivi home computer e si rispondeva digitando tramite tastiera comandi tipo “apri porta”, “vai a sinistra”, “prendi l’oggetto”) il genere ebbe un boom incredibile con la discesa in campo di colossi (di allora..) come Lucasfilm, Cinemaware o Sierra i cui titoli divenirono praticamente leggenda negli anni 80.
Qualche titolo storico? beh da papà GeorgeLucas Zack McKraken and The Aliens Mindbenders, The Secret of the Monkey Island, i due incentrati su Indiana Jones, dalla Cinemaware (la mia preferita) It Came from the Desert (il mio preferito) e Rocket Ranger e dalla Sierra saghe infinti come Police Quest o King’s Quest.
Tratti comuni? interfacce grafiche più o meno complesse (ostiche quelle Sierra..ancora con comandi testuali seppure con una grafica almeno “visibile” di quel che accadeva nel gioco) comodissime quelle Lucas, minimali quelle Cinemaware, un livello di difficoltà generalmente molto elevato, nottate con i vocabolari di inglese in attesa delle prime traduzioni e una costante “togli e metti” i dischetti dal proprio drive!
Essendo allora gli hard disk merce assai rara tra gli utenti Commodore erano infatti prassi “simpatiche” situazioni simili dopo aver clickato una qualsiasi azione desiderata:
-seleziono “chiudi la porta”
-inserisci disco 4 (attendi caricamento)
-inserisci disco 11 (attendi caricamento)
-inserisci disco 4 (attendi caricamento)
-SLAM!! (= effetto sonoro della porta che si chiude nd MAx)
-inserisci disco 7
Insomma bisognava armarsi di pazienza, vocabolari e spirito di sopportazione ma in cambio si ottenevano enormi soddisfazione (finire da solo, senza aiuti, il micidiale labirinto finale di Indiana Jones and The Fate of Atlantis fu una gioia videoludica immensa per dire..)
Inevitabile declino
E tuttavia un pò per la morte lenta ma inesorabile della Commodore, un pò per l’esplodere delle console giapponesi (boom di Nintendo e Sega, irruzione di Sony etc.) dove tale genere era praticamente assente (ma in cambio scoprimmo RPG come Zelda o Final Fantasy) le avventure grafiche finirono inesorabilmente per diventare un genere abbastanza di nicchia della utenza PC che tuttavia aveva giovato in pieno del potenziamento costante di schede grafiche, processori etc.
Titoli come Grim Fandango o Sam&Max, oltre che i vendutissimi sequel di Monkey Island, permisero a chi andava di tastiera e mouse più che di joypad
di divertirsi con titoli fantastici..dei veri e propri cartoni animati interattivi, doppiati e ricchi di animazioni.
Certo qualcosa arrivava pure sulle console (posseggo ad esempio una rara avventura punta&clicca per Ps1 di Discworld, ispirata ai romanzi comico/fantasy di Terry Pratchett) ma le vendite erano davvero risibili rispetto ad un qualsiasi JRPG della Squaresoft (per non parlare del fatto che era scomodissimo giocare col joypad “non wireless”) Insomma..solo pc per i nostalgici?
Ritorno in grande stile
Ebbene..no! capita infatti che sia nella precedente generazione di console (ps3 e x360 per capirci) sia sulla nuova il genere delle avventure ritorni in grande stile!
Certo ci sono state delle simpatiche operazioni nostalgiche tipo le riedizioni di Monkey Island con grafica migliorata (ma che permettono agli aficionados ultratrentenni di giocar anche con la versione “a 16bit) ma anche titoli inediti. Di uno, Valiant Hearts, ne parlammo molto positivamente qualche mese fa ma non è stato certo l’unico. Una software house tra tutte si era fatta notare..la Telltale!
Dopo essersi fatta subito una bella nomèa sulle console con un titolo di grande richiamo come l’avventura grafica di “Ritorno al Futuro” (su PC invece Telltale era già un marchio conosciuto e apprezzato) la software house americana ha raggiunto un successo incredibile con tre semplici parole..THE – WALKING – DEAD
I morti camminano…
Ne parlammo già con The Last of US: se esiste un genere horror che in questo periodo attira il pubblico sono gli zombie (superati brillantemente i vampiri fighetti di Twilight), Sarà per l’effetto nostalgia (negli anni 70 e 80 al cinema i film di Romero e le versioni italianissime/trash di Fulci sui morti viventi avevano un successone) sarà per un effetto survival post-apocalittico (che nei periodi di crisi tira sempre..) i nostri cari lentoni affamati di carne umana sono in piena forma. E molto di questo successo dipende dal clamoroso successo mondiale della serie TV The Walking Dead (da ora in poi TWD) prodotta da Fox e arrivata trionfalmente alla 5 stagione, a dispetto di pochissime aspettativa iniziali (la prima stagione era di solo 6 puntate..il network era convinto di un flop). Se però siete appassionati delle avventure dello sceriffo Rick e dei suoi compagni di disavventure saprete già che il marchio TWD nasce in realtà come uno stupendo fumetto (e se non lo sapevate correte in fumetteria a procurarvelo) sceneggiato da Robert Kirkman e disegnato da Moore e Adlard, ed è appunto a queste tavole che la Telltale si è ispirata per l’aspetto grafico del suo “The Walking Dead – Season 1” (per PS3, PS4, PC, X360, XONE e smartphone)
..E lo fanno ad espisodi!
L’uscita del gioco fu in realtà abbastanza in sordina: la scelta della Telltale di pubblicarlo “ad episodi” (cinque per ciascuna stagione) da scaricare dagli store
da un lato dava una sorta di continuità al fumetto e alla serie tv (con tanto di “riassunti” degli episodi e “coming soon” prima e dopo la fine di ogni episodio) ma volendo rappresentava anche un rischio, quello cioè che i giocatori si stufassero di attendere anche un paio di mesi tra un episodio e l’altro (peraltro non lunghissimi di per se..)
Seppure non nuovissimo come sistema di pubblicazione per TWD invece tale scelta non rappresentò un problema..anche e sopratutto perchè si trattava di
un gioco di altissimo livello. Ambientato in contemporanea con la storia narrata negli altri “media” voi impersonate Lee, un galeotto che sta per essere
trasferito in una prigione di massima sicurezza e che è accompagnato in auto dallo sceriffo su una classica highway americana. All’improvviso però si cominciano
a notare elicotteri, ambulanze e mezzi di soccorso in ogni dove finchè “qualcosa” appare al centro della strada coinvolgendo voi e lo sceriffo in uno spettacolare e cruento incidente d’auto dal quale uscirete vivi solo voi. Trovatosi Lee ferito e ammanettato in un boschetto sul ciglio della squadra dovrete innanzitutto liberarvi dalle manette e difendervi dai primi zombie che inizieranno ad accerchiarvi: fatto questo vi rifugerete in una villetta all’interno della quale si nasconde la co-protagonista della saga, la piccola Clementine.
TLOU o TWD?
Qualcuno di voi potrebbe obiettare “di nuovo un protagonista tormentato e una ragazzina in un mondo di mostri?”..ed in effetti di base i punti di contatto tra i due titoli sembrerebbero essercene, ma vi assicuro che non è così.
Innanzitutto il mondo di TWD è molto più vicino a quello attuale: a differenza delle avventure di Joey e Ellie, spesso ambientate in luoghi solitari e con pochi
superstiti, qui ci si trova in pieno caos. Chi conosce la saga di TWD sa che vige la regola “evita i morti, temi i vivi” in quanto l’interazione con altri esseri umani, spesso disperati come voi, è molto più intensa e spesso pericolosa. Ed infatti questo è il punto focale anche del gioco in questione: ogni scelta, ogni decisione, ogni semplice atteggiamento che avrete nei confronti degli altri personaggi avranno fortissime ripercussioni sulla intera storia.
Il gameplay costringe il giocatore spesso a scelte drammatiche da prendere in pochi secondi, proprio come se ne foste direttamente coinvolti.
Ad esempio in una dei primi episodi dovrete decidere chi salvare tra due personaggi contemporaneamente attaccati dagli zombie e, da quel momento, a seconda della scelta che prenderete il resto del gruppo di sopravvissuti si comporterà diversamente nei vostri confronti
Addirittura parte dell’intero finale del gioco dipenderà in pratica da una singola azione che farete (o meno) in uno dei precedenti 5 episodi..veramente geniale
Zombie ostici ma non troppo
Il gioco in se si presenta come una classica avventura, ovviamente adeguata ai comandi e alle grafiche attuali. Con lo stick sinistro del joypad muoverete il personaggio sullo schermo e con lo stick destro farete altrettanto con una sorta di “puntatore” che muterà a seconda dell’oggetto sul quale lo poserete (ad esempio se porrete il cursore su un foglio di carta sarà possibile raccoglierlo, leggerlo etc.)
Sistema molto comodo. Ne rappresentano particolari problemi le fasi in QTE nelle quali premere ad esempio freneticamente un tasto per tenere una porta sbarrata dagli zombie o premerne un altro al momento giusto per evitare i morti viventi durante una corsa a perdifiato. Certo si può anche morire ma il gioco gentilmente farà nel caso ricominciare pochi secondi prima la fase in QTE..basterà insomma andare un pò per tentativi. Il vero ostacolo piuttosto è un altro..la mancata localizzazione (con qualche specifica che poi darò)..pronti a testare la vostra conoscenza dell’inglese?
Do iu spicc inglisc?
Come detto prima un ostacolo negli anni 90 per il genere era il costringere il giocatore o ad essere abbastanza bravo con la lingua d’albione o arrangiarsi con i vocabolari..ebbene per molto tempo TWD ha avuto lo stesso “problema”.
Essendo tutto in inglese (ma in realtà slang americano spesso molto ostico) sia nei dialoghi (e passi) ma anche nei sottotitoli ed essendo il gioco essenzialmente basato su dialoghi e scelte da fare su di essi la cosa si rivelò un grosso problema per molti utenti che infatti se ne tennero alla larga.
Solo dopo vari mesi dalla uscita del quinto e ultimo episodio della prima stagione infatti apparve una patch ufficiale per Ps3 che portava almeno i sottotitoli in italiano ma, lo sottolineo già, questo al momento vale esclusivamente per la prima stagione del gioco. La seconda, a cui sto giocando attualmente, è esclusivamente in inglese quindi meglio regolarsi! Poi può anche darsi esca tra un pò una nuova patch ma è prassi dei TellTale non farlo che in rari casi e comunque solo dopo mesi dal termine del gioco. Sopravvissuto italiano avvisato, mezzo salvato..
Curiosità
Le due stagioni sono ora disponibili anche in versione “fisica” per chi non possa/voglia scaricarselo dagli store..,va detto però che in questa ultima versione il prezzo complessivo del gioco viene spesso scontato dai 25 iniziali a 15 o addirittura 10€ Nel caso si decida l’acquisto infatti meglio innanzitutto dare una bella occhiata al costo delle due versioni..potreste dimezzare la spesa con un pò di fortuna
– esiste anche un altro gioco basato su TWD, The walking Dead – Survival Istinct, si tratta però di un “normale” First Person Shooter in salsa Horror puro basato
su Daryl, uno dei personaggi preferiti del serial TV.
Carino ma nulla più…si spara con la balestra, (l’arma storica di Daryl) e altre armi, si risolvono piccoli enigmi e sopratutto si massacrano zombie, solita storia insomma. Personalmente l’ho evitato..
-se invece siete appassionati di altri telefilm/comics e volete giocare ad altre avventure relative by Telltale sono disponibili, oltre al già citato Ritorno al Futuro
anche The Wolf Among Us e, sopratutto, il pluiricitato, pluiripremiato, pluriaprrezzato Games of Thrones! Sempre ad episodi ovviamente 😉
Di seguito il video introduttivo:
– sito Telltale: https://www.telltalegames.com/
– sito gioco The Walking Dead: https://www.telltalegames.com/walkingdead/
Conclusioni
In breve..il gioco è stupendo! Sapere che ogni scelta comporti delle variazioni sulla intera storia rende il giocatore molto partecipe e coinvolto rispetto ad altri giochi simili Il costante doversi confrontare e scontrare con una umanità in quel momento nel panico è una ulteriore nota positiva perchè distacca il gioco dagli altri del genere, spesso caratterizzati da super-uomini e super-donne che decimano orde di zombie da soli (qualcuno ha detto “Resident Evil?”) In TWD è molto più facile sentirsi parte diretta della storia..ed è stato innanzitutto questo a fargli vincere moltissimi premi, compreso l’agognato premio di Gioco dell’anno ai VGA del 2012, che per una produzione di per se piccola e non molto pubblicizzata rappresenta un vero miracolo videoludico, specie perchè riferito ad un genere fato per morto.
L’uscita della seconda stagione nel 2014, sulla quale non dirò ovviamente nulla, è stata ovviamente inevitabile e, seppur in fondo molto simile alla prima nelle meccaniche di gioco e nello stile del gioco (squadra che vince non si cambia si sa..) ha rappresentato un ulteriore successo della TellTale..degna erede dei fasti di Cinemaware e Lucasfilm