Ed infine abbiamo scoperto l’inverosimile. Anche le Smart Tv, minano costantemente la nostra privacy. Sembra infatti che alcuni modelli, (ma si parla di un numero sempre crescente) “ascoltino” gli utenti inviando informazioni ai produttori. Sembra fantascientifico, ma evidentemente è vero.
La privacy è uno dei problemi dei nostri tempi ed ultimamente il dibattito si sta facendo più acceso man mano che il limite viene sempre spostato più in là.
Il login unico, ovviamente, rientra in questo dibattito a pieno titolo. La possibilità di accedere a molti servizi con un unico account è sempre stato il desiderio di tutti quelli che non hanno molto tempo e voglia di ricordare troppe credenziali.
Le grandi compagnie ovviamente già ci consentono di gestire tutti i loro servizi con un solo account. Sono notevoli, infatti, gli sforzi fatti da Big G per aumentare in maniera esponenziale la sicurezza del proprio sistema di login che da accesso a tutto e si integra perfettamente con il nostro smartphone Android.
Per forza di cose, di contro, la privacy, potenzialmente, va a farsi benedire.
Su questo argomento, bisogna ammetterlo, molti utenti sono consapevoli, la maggior parte no e non presta molta attenzione, e poi c’è una piccola parte di persone che ha preferito “morire” digitalmente. Ritornando ad una vita un po’ più tech-free.
Fatto sta che servizi che costano tantissimi soldi ma che sono totalmente gratuiti per gli utenti in qualche modo debbano marginare e la raccolta dati è uno dei modi per farlo.
Rumors dicono che molto presto Facebook ingloberà il servizio WhatsApp all’interno del suo client di messaggistica. Fondendosi, diventeranno una sola app con ogni probabilità.
A questo punto qualcuno potrebbe far riemergere il problema privacy che da sempre è stato una spina del fianco del social network più conosciuto al mondo, tuttavia l’azienda, più volte ha dichiarato di essere molto attenta sull’argomento, dedicando tempo e risorse per “garantire” gli utenti.
La palla è di nuovo agli utenti, a noi tutti, fidarsi ed andare avanti, magari scoprendo in futuro che le promesse non sono state tutte mantenute, o comunque non per intero, scegliere servizi più attenti alla privacy, ma meno conosciuti, oppure….. morire digitalmente.