Prima della società dell’informatizzazione, nella vita quotidiana, pochi si preoccupavano dell’uso dei propri dati, tranne gli esperti del settore, ovviamente. Nell’era digitale, l’uso dei dati personali online ha reso necessaria una maggiore attenzione da parte di chiunque li utilizzi su Internet. Ogni volta che ci si iscrive online, si accede a piattaforme o si utilizza la rete, i dati di ciascun individuo sono costantemente a rischio di essere “rubati”. È quindi importante che ogni utente impari a proteggersi attraverso un’adeguata informazione.
Ovviamente l’analisi e la gestione dei dati e delle informazioni non riguardano solo la sfera privata. Difatti la protezione dei dati personali è diventata una vera e propria disciplina accademica, soprattutto a partire dal 2018, quando è entrato in vigore il regolamento europeo 2016/679 in materia di privacy,noto con l’acronimo GDPR (General data protection regulation).
Occupazione e percorso post laurea
Ovviamente, il tema della protezione dei dati non può essere considerato nuovo, ma la crescente attenzione europea e nazionale a questo settore, con l’obiettivo di tutelare persone fisiche, aziende e persone giuridiche, ha reso necessaria l’ascesa di numerose nuove figure professionali nel mercato del lavoro, come ad esempio il Data Protection Officer (DPO), il Consulente nella Protezione dei Dati, Esperto di Sicurezza Informatica, Data Analytics.
Di conseguenza, in linea con le nuove esigenze del mondo del lavoro, le università hanno ampliato la loro offerta formativa con numerosi corsi, come ad esempio i corsi di perfezionamento e i master di primo o secondo livello per formare professionisti del settore, al servizio di aziende ed enti pubblici o privati.
Ad esempio, un master in data science frequentabile online permette di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per operare nella gestione aziendale e garantire la protezione dei dati attraverso l’analisi e la gestione delle banche dati, la valutazione del rischio e l’implementazione di strategie di prevenzione dei Data Breach. Sebbene il settore della Protezione dei Dati offra numerose opportunità di lavoro, è essenziale che il futuro professionista, desideroso di costruire un curriculum in linea con questa formazione, abbia una buona conoscenza delle lingue straniere, almeno dell’inglese.
La protezione dei dati
Un altro aspetto da non sottovalutare per lavorare in questo settore è quello delle conoscenze basilari dell’informatica di base. Bisogna ricordare che l’adeguamento italiano al GDPR (General Data Protection Regulation) nel 2018 e la precedente emanazione da parte delle Istituzioni Europee nel 2016 è avvenuta proprio per la digitalizzazione del dato che ha reso necessario un intervento del Legislatore Comunitario.
Per questa ragione, quando parliamo di protezione dei dati, bisogna ricordare che si tratta perlopiù di attività che avvengono in rete e per le quali è richiesto l’utilizzo di strumenti e software che favoriscono una protezione adeguata. In questo contesto un ruolo fondamentale è svolto dal Garante per la Privacy, un’autorità amministrativa che ha il potere di emettere sanzioni pecuniarie ma non predisporre un risarcimento del danno (in questo caso è necessario depositare un Ricorso al giudice competente). Ove si verifichi la violazione, il soggetto interessato ( privato cittadino) può accedere sul sito del Garante della Privacy compilando un modulo in autotutela laddove si abbia il dubbio che i propri dati siano stati rubati.
Un altro aspetto da non trascurare riguarda gli adolescenti. Alla luce degli obiettivi dell’Agenda 2030 e dell’introduzione dell’educazione civica a partire dal 2019, è fondamentale che i ragazzi ricevano un’educazione sulla tutela dei propri dati, poiché sono coloro che corrono il maggior rischio di subire una violazione della privacy. Alla luce di questa esigenza, il Garante ha predisposto apposite sezioni dedicate al Cyberbullismo e Revenge Porn. Nel primo caso è sufficiente compilare un modulo da stampare e inviare alla mail indicata, nel secondo caso il modulo non è scaricabile, ma vi si accedere direttamente dalla rete.
Uno dei principali problemi del settore è la condizione posta in essere da milioni di italiani: leggere un’informativa senza firmarla, oppure acconsentire a tutte le voci. In questo caso, nella maggior parte delle ipotesi autorizzate a trattare i vostri dati per finalità di marketing o profilazione.
Altro consiglio importante per proteggere i propri dati riguarda l’uso di pc diversi da quello personale. Bisogna sempre ricordarsi di uscire dai diversi account a cui la persona ha fatto accesso (come ad esempio email, una piattaforma di lavoro, un social e così via), di svuotare la cache per eliminare i dati dalla memoria, e soprattutto non salvare mai i propri dati di accesso.