Da non crederci, il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso contro il noto servizio di Uber, Uber Pop, da parte dei tassisti per ‘concorrenza sleale’.
Il servizio è stato bloccato su tutto il territorio nazionale. L’azienda, che per altro ha già assicurato di voler mettere in campo tutte le proprie ragioni in un ricorso, avrà 15 giorni di tempo per adeguarsi, in caso contrario sarà sottoposta a penali.
Beh, a questo punto una considerazione mi viene spontanea, mi chiedo come mai i proprietari di negozi di dischi non abbiano fatto la stessa cosa al lancio di Itunes, o ancora peggio Youtube, Spotify ecc, o Poste Italiane alla diffusione degli account email.
Per chi non lo conoscesse, Uber Pop è una sorta di car pooling, condivisione della propria auto per compensi che coprono poco più delle spese vive, le tariffe sono così basse che non può essere definito, a mio parere, una mera concorrenza del servizio taxi. Si condividono le spese di carburante, i pedagi e poco più. Ma i tassisti non ci stanno, e lo hanno dimostrato in tutti i modi possibili, per le vie legali e in passato ci è scappato anche qualche increscioso ‘incidente’.
Pur comprendendo appieno le ragioni di questi ultimi (ma non avallandole) non possiamo non sottolineare che difficilmente l’Italia potrà continuare a mostrare la propria avversità ai cambiamenti.
Nell’era digitale i cambiamenti ci sono e ci saranno ancora, e bisognerà adeguarsi per non rimanere al palo.
Nessun dubbio, c’è bisogno di una legge seria, competente che regolarizzi e apponga norme certe da osservare e rispettare che garantiscano equità, ma continuare a rimanere sulle proprie posizioni non servirà a nulla se non a sancire l’inadeguatezza di un sistema paese in cui molti, spesso troppi, preferiscono curare esclusivamente il proprio giardinetto.
Il mio parere.. i tassisti perderanno, prima o poi Uber Pop funzionerà al 100% in tutta la nazione, e nessuno potrà farci nulla.
E un occasione di poter cavalcare un onda in tempo sarà persa.
E’ il progresso dei servizi 2.0 che dal web scendono in campo per il reale. Sharing di cose e risorse. Mettersi di traverso non servirà.