Oneplus 3T, i benchmark non sarebbero poi così veritieri come immaginato: il brand orientale avrebbe barato nel test delle performance dei suoi top di gamma. Le ultime news
Molto spesso, per valutare le capacità obiettive di uno smartphone al massimo delle sue performance, si ricorre ai benchmark, in quanto attualmente si tratta dell’alternativa più affidabile reperibile, nonostante alcuni “trucchi” sfruttati dalle case produttrici in alcuni episodi che hanno visto protagonisti i loro top di gamma.
Malgrado simili casi non facciano notizia così spesso, rendendo comunque i benchmark strumenti affidabili, di tanto in tanto può comparire in cronaca qualche anomalia: è il caso di OnePlus 3T, smartphone che da tempo occupa le prime posizioni tra gli smartphone Android più performanti, e su diverse piattaforme di test.
Secondo alcuni test effettuati dalla community di XDA Developers, OnePlus 3T sarebbe stato inviato ai benchmark dalla casa orientale attaverso procedure non ordinarie, sfruttate per far tagliare il traguardo al chipset Qualcomm Snapdragon 821 integrato con risultati ben diversi da quelli ottenibili durante un uso per così dire naturale.
Qual è stata la tecnica utilizzata da OnePlus 3T? il software ha riconosciuto un benchmark in esecuzione ed ha attivato una modalità di “pumping” che permette l’aumento delle performance fino alla conclusione del test. Il tutto è stato descritto da XDA Developers in questo modo:
“Quando si cerca di accedere ad alcune app di benchmark, i core del chipset Snapdragon vengono impostati per superare le frequenze di 0,98 GHz e di 1,29 Ghz, anche a CPU 0%. Si tratta di una situazione anomala, in quanto i core dovrebbero totalizzare a riposo 0,31 GHz. Abbiamo ipotizzato che lo smartphone analizzi alcune app specifiche, e nel momento in cui riconosce i tool di benchmark viene attivato uno scaling al fine di aumentare il punteggio ottenuto nel test”.
Questa scoperta è stata confermata anche da Primate Labs, che conosceremo per essere la creatrice del popolare tool Geekbench. Secondo essa, OnePlus 3T controlla l’esecuzione di app di benchmarking di vario genere. Per scoprire l’inghippo, è stato utilizzato un tool nascosto a cui è stato modificato il nome in modo da mantenere il comportamento dello smartphone più naturale possibile.
Il risultato, con i core impostati a frequenza minima di 0,31 GHz, è stato coì più veritiero. OnePlus ha infine confermato di aver impostato governor particolarmente graffianti per la CPU, modificando quindi le performance finali verso livelli ben più elevati: questa tecnica, come rivelato da un comunicato, non verrà utilizzata per i benchmark dalle prossime build OxygenOS per OnePlus 3T e il “minore” OnePlus 3.