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La realtà virtuale su smartphone migliorerà sempre più grazie alle possibilità offerte da ARM Cortex-A73, nuovo chipset destinato a cambiare le sorti dell’interazione digitale e del 4K anche e soprattutto nel settore mobile.
E’ indubbio che una delle maggiori novità in ambito hardware del 2016 sia stata la realtà virtuale: partendo dall’intraprendente Oculus VR, per arrivare al progetto HTC Vive e gli esperimenti più attesi come Google Daydream, il settore si sta rivelando molto prolifico, con tante novità in serbo anche per il settore mobile, soprattutto dal lato Android. Per facilitare la scalata della virtual reality all’Olimpo delle innovazioni più interessanti, la storica producer ARM ha rilasciato un annuncio ufficiale riguardo Cortex-A73, un chipset destinato a cambiare le regole in campo VR.
ARM Cortex-A73 incarna già da ora l’essenza di ciò che saranno gli smartphone studiati per la virtual reality a partire dal 2017: contenuti in realtà aumentata che potranno essere resi fluidamente e con notevole realismo grazie alla compresenza della GPU Mali G71, capace di offrirci una visione senza alcun compromesso dell’ambiente digitale che ci aspetta. Ciò che sappiamo di A73 deriva direttamente dalle dichiarazioni ufficiali di ARM, ovvero si tratterà di un chip realizzato con processo produttivo a 10 nanometri, e presenterà una frequenza estremamente adatta alla VR: 2,8 GHz, risultando di circa il 30% più performante del predecessore Cortex A72.
I tempi di latenza, più che mai ristretti e limitati al momento a meno di 4 millisecondi, sembrano essere particolarmente adatti a supportare proprio il nuovo progetto Google Daydream, che fino ad oggi ha mancato diversi consensi per le estreme esigenze da rispettare in ambito hardware: nessun dispositivo mobile è infatti pienamente compatibile con questo tipo di virtual reality, perciò ARM tenterà il grande salto con il nuovo Cortex A73.
Tra i principali brand interessati, che hanno colto immediatamente l’occasione troviamo ad oggi HiSilicon, Samsung e MediaTek, che si preparano ad offrirci un 2017 “di fuoco” sotto il punto di vista della VR da smartphone, con fluidità e realismo impensati.