Intelligenza artificiale e arte possono coesistere: dimostrarlo è lo scopo di Google Magenta, progetto che si propone di trovare i punti in comune tra creatività e tecnologia del prossimo futuro.
Le sorprese di Google per il 2016 non sono ancora finite: a pochi giorni dalla conclusione di Google I/O, il gruppo di Mountain View annuncia al pubblico il prossimo step dedicato a cogliere i legami più intimi tra tecnologia ed arte, nello specifico come ed in che modo l’intelligenza artificiale possa evolversi al punto di creare autonomamente vere e proprie opere d’arte: questo è, in breve, lo scopo di Google Magenta, iniziativa che si proporrà come primo punto il superamento del “linguaggio naturale” tra essere umano e bot, già presente in diversi software di comunicazione moderni.
Google Magenta sarà in grado, secondo le intenzioni di Big G, di simulare tutti i processi neurali propri dell’attività creativa umana, al fine di replicarli con successo e, possibilmente, migliorarli. Il progetto segue l’ispirazione di DeepDream, la web interface basata sulle reti neurali che ha permesso a Google di ottenere i primi significativi risultati nel mondo dell’arte sviluppata da algoritmi, inventando veri e propri dipinti “artificiali” che in pochi casi avevano qualcosa da invidiare alla fervida creatività umana.
Il team che si sta occupando di Google Magenta conta, tra i suoi membri, alcuni protagonisti dei progetti relativi a Google Foto e le traduzioni online: ispirandosi all’architettura del software open source TensorFlow, piattaforma di calcolo distribuito capace di “comprendere” il mondo circostante grazie ad un complesso sistema di machine learning, sarà possibile creare musica ed arte partendo dal supporto di un algoritmo, che verrà mostrato in anteprima il 1 Giugno in un evento esclusivo Google.
Attendiamo quindi fiduciosi gli sviluppi di Magenta, una tecnologia che sarà in grado di rivelarci non solo come le “macchine” possano produrre buona arte, bensì anche qualcosa in più in merito alla natura della mente creativa umana.