Come sarà la tv del futuro? A questa domanda ha cercato di dare una risposta qualche settimana fa l’evento pubblico organizzato da HD Forum (associazione nata per favorire lo sviluppo di soluzioni audiovisive evolute), giungendo alla conclusione che, nei prossimi anni, la tv si affiderà sempre di più all’integrazione fra online, etere e satellite, sfruttando lo sviluppo che la tecnologia offrirà in questi settori.
In sostanza assisteremo ad un’evoluzione di quanto già abbiamo sotto gli occhi, dato che la tv, già da qualche anno, non è più “solamente” tv: film, documentari, programmi di intrattenimento, serie tv e grandi eventi live in ambito sportivo, come ad esempio la Champions League in diretta, sono visibili non soltanto sullo schermo del televisore, ma anche sul monitor di pc fissi e portatili e sui display di tablet e telefonini grazie alle app messe a disposizione dei gestori dei servizi in streaming. I contenuti, insomma, saranno raggiungibili in qualunque momento e da qualunque tipo di device.
Secondo il presidente dell’HD Forum Italia, Benito Manlio Mari, la sfida nel futuro sarà quella di “reinventare l’esperienza dell’intrattenimento”, e gli addetti ai lavori si ritroveranno di fronte a quello che Mari considera un dilemma vero e proprio: “più pixel o pixel migliori?”. Tale sfida non potrà non passare da infrastrutture adeguate e dunque tecnologicamente avanzate, in grado di supportare l’integrazione fra i diversi campi.
Indispensabile, da questo punto di vista, la rete a banda ultra-larga, vera nota dolente per quanto riguarda l’Italia. Già nei prossimi mesi, però, si potrà avere un’idea di come funzionerà la tv del futuro dando un’occhiata alla Repubblica di San Marino, che fungerà da laboratorio avendo predisposto un progetto che mira a connettere tutto il territorio alla banda ultra-larga in breve tempo.
Tale integrazione consentirà di incrementare notevolmente l’offerta di servizi, innalzando così anche il grado di libertà di chi ne usufruisce, e migliorare la qualità dell’esperienza complessiva. Il cambiamento, già in atto, riguarderà sia la produzione dei contenuti che la loro fruizione, in particolare il come e il dove. I servizi offerti, nello specifico, dovranno rispettare alcuni requisiti fondamentali, secondo i pareri emersi durante il convegno: essere di elevata qualità, versatili, flessibili e soprattutto accessibili, poiché la riduzione dei costi è un tema sempre molto caro al consumatore.
Per i vari competitors che si daranno battaglia sul mercato, infine, il tempo stringe e il futuro non è così lontano come potrebbe farlo apparire la parola, ma quasi dietro l’angolo: si stima, infatti, che nel giro di cinque anni oltre 1 miliardo di tv saranno connesse alla rete, l’obiettivo per il 2020 è dunque quello di rendere complementari internet e televisione.