The Witcher 3 Wild Hunt: recensione, da romanzo a videogame…

The Witcher 3 Wild Hunt: recensione dell’atteso titolo disponibile per PS4, Xbox One e PC che ha diviso critica ed utenti, scopriamone pregi e difetti.

Lo avevamo accennato con Alien Isolation..le fonti dalle quali i creatori dei videogiochi traggono ispirazione sono ormai le più diverse: non stupisce infatti che tra di esse ci siano quelle di vere e proprie saghe letterarie nella accezione più pura del termine.. e tra di esse spicca sicuramente quella narrante le gesta di Geralt di Rivia, The Witcher.

Scritta (in varie fasi) dallo scrittore polacco Andrzej Sapkowski, seppur in un genere come il fantasy in fondo inflazionato, la saga di Geralt ha cmq saputo crearsi un bel gruppo di aficionados, gruppo che poi si è ovviamente allargato a macchia d’olio quando una software house (polacca of course..) la CD PROJECT RED decise di trasporre la saga in un videogame, The Witcher appunto, la cui prima apparizione risale al 2007 (prima su PC poi, dopo le buone vendite, con un progetto poi abortito di pubblicazione sulle console di “quella” generazione, Xbox360 e Ps3)

Miglior sorte, intesa ovviamente come maggior numero di piattaforme interessate, ebbe il secondo episodio, The Witcher 2 – Assassins of King che uscì sia su PC che su Xbox360.

Ora, prima di addentrarci nell’affascinante universo di The Witcher 3 – Wild Hunt una brevissima parentesi..di solito i libri tratti dai videogame non brillano ne in originalità ne da un punto di vista stilistico (ad esempio posseggo tra gli altri i tre libri di Metal Gear che, seppur simpatici da leggere, si limitano ad essere una storia di storyboard leggermente più romanzato delle storie narrate nei videogame) con qualche sporadica eccezione.  Per The Witcher invece l’essere nato romanzo per poi divenire gioco ha giovato..insomma i libri, rintracciabili anche in italiano, sono in questo caso consigliabili, specie ad un appassionato del genere.

Per il potere di Greyskull!!!

Innanzitutto..chi sono i Witcher? Beh nell’universo tracciato da Sapkowsi sono una sorta di guerrieri-stregoni.  Capaci di offendere, e bene, sia con la spada che con una sorta di magia basilare, i segni, pur essendo generalmente malvisti dagli esseri umani sono comunque tollerati da essi in quanto spesso unici baluardi (seppur a pagamento..non si fa nulla per nulla) contro le bestie,  i demoni, gli spettri etc. che infestano le terre. Oltre ai Segni i Witcher fanno sfoggio di eccellenti abilità fisiche come forza, resistenza, velocità e cose simili..utili in un mondo pericoloso come il loro. Il rovescio della medaglia, oltre a una precoce brizzolatura estrema dei capelli, è tuttavia l’essere sterili, cosa che mette costantemente i Witcher a rischio estinzione.. insomma gatte da pelare che non mancano al povero Geralt..ma non le peggiori

Che la Caccia abbia inizio!

“La Caccia Selvaggia è un’orda di spettri che vaga per il cielo durante una tempesta, preannunciando un disastro. L’apparizione della Caccia Selvaggia è presagio di guerre e sventure  come l’avvistamento di una cometa. A volte, gli spettri della Caccia Selvaggia appaiono negli incubi di coloro che sono maledetti o segnati dal destino”

Già..come non bastassero i problemi suddetti capita infatti che il nostro protagonista sia più o meno sempre coinvolto (meglio, perseguitato..) da un misterioso e terrificante gruppo di spettri, la Caccia Selvaggia (The Wild Hunt del titolo) e in primis dal suo Re Benché nei primi due episodi della saga videoludica la cosa venga trattata attraverso vari indizi (ritrovamenti di pergamene e libri, apparizioni e duelli con il Re) non è ben chiaro cosa la Caccia cerchi da Geralt e perché sopratutto insegua la piccola Ciri, una delle ultime bambine Witcher, il cui forte legame affettivo con Geralt che appare  chiaramente nel prologo del terzo episodio.

Di certo però la Caccia stavolta avrà un ruolo molto più importante nella storia ma, come sempre, non spetterà a me fare spoiler sulla cosa. Meglio passare al gioco vero e proprio piuttosto no?

Un Tutorial consigliato

Premessa..il gioco una volta settati i parametri (livello di difficoltà etc.) chiede se effettuare il tutorial o meno.

Trattandosi nel caso della playstation della prima assoluta del gioco sulle console Sony a chi ne è in possesso suggerisco caldamente di farlo..dura poco ed è utile.

Dopo un paio di introduzioni (una narrata su una sorta di immagini stile fumetto, l’altra in animazione vera e propria) ci ritroviamo..in una vasca dei bagno. Geralt infatti si trova nella Cittadella di Kaer Mohren  insieme alla sua bellissima compagna Yennefer (ok i Witcher sono sterili come detto ma non significa che non possano godersi la vita cosa credevate?) uno degli ultimi avamposti Witcher ancora non in rovina.

Oltre ad immagini e dialoghi, anche un pò “piccantini”,  con la donna (non vi illudete comunque..ha un carattere risoluto e non cederà facilmente alle vostre avances) iniziamo a fare conoscenza con le peculiarità di un Witcher. La pressione del tasto L2 mostrerà infatti gli sviluppatissimi sensi di Geralt, capace di scoprire oggetti, impronte, macchie di sangue etc. con una sorta di sesto senso, abilità questa che si dimostrerà utilissima nel progredire del gioco.

Dopo aver fatto conoscenza anche della piccola Ciri entreremo nella piazza d’arme della cittadella dove saremo istruiti nelle armi bianche e nella magia dei Segni.

Sword and Magic

Le prime si differenziano in due tipi attacchi (classici..uno veloce e meno potente, l’altro più lento da eseguire ma più violento), nella difesa (schivata, parata etc.)

sempre ricordando che i Witcher portano con se due armi, una “normale” e una d’argento per affrontare determinate creature. Discorso similare per i Segni..all’inizio saranno tutti a nostra disposizione, da quelli offensivi come l’Igni a quelli difensivi o di controllo mentale in attesa ovviamente di potenziarli sempre di più durante il corso dell’avventura.

Ed è tutto sommato comodo utilizzarli poiché basta selezionare rapidamente quello desiderato e premere il tasto per lanciarlo.  Bisogna tuttavia tenere a mente che non possono certo essere utilizzati “a raffica” in quanto, come in ogni gioco di ruolo che si rispetti, si ha una sorta di barra della energia magica, di vigore in questo caso, che decade con l’utilizzo frequente. Infine è possibile con la croce direzionale avere sempre a portato oggetti come cibo e acqua a cui accedere rapidamente durante un combattimento per recuperare energia vitale e magica.

Una storia, cento storie..

Dopo il tutorial mentre Geralt si concentra sugli allenamenti di Ciri ecco improvvisamente il cielo farsi tempestoso, le mura si distruggono, i personaggi attorno a Geralt spariscono ed appare la terribile nave nel cielo..la Caccia è arrivata!

Il tempo di rendersi conto della situazione e il nostro protagonista si sveglia nel bel mezzo di una radura..è stato tutto un sogno..oppure no?

Fatto che sia Ciri che Yennefer sono sparite, Kaer Mohren è distrutta..unica cosa da fare è seguire le poche tracce in nostro possesso degli spostamenti di Yennefer ,  cercare di seguirle e capire cosa sia accaduto.

Come gli altri capitoli della saga anche il terzo è suddiviso in “paragrafi” nei quali vi è una storia principale e le classiche quest scondarie. Apro parentesi: essendo io un possessore di console Sony non ho giocato ad altri The Witcher ed ho come principale termine di paragone la saga fantasy di Elder Scroll (nei due capitoli Oblivion e Skyrim) quindi sono abbastanza abituato al concetto di quest principali e secondarie. Chi invece

affrontasse per la prima volta questo genere di giochi potrebbe trovarsi un pò spiazzato: in sintesi, oltre alla trama principale, è caldamente consigliato fare tutte le altre piccole avventure che il gioco ci proporrà. Questo servirà sia per allungare la longevità del gioco stesso (già comunque calcolabile in varie decine di ore di storia principale) che per potenziare Geralt quindi..rimboccatevi le mani e armatevi di pazienza..ne varrà la pena!

Un esempio? nel primo villaggio dove cercherete informazioni su Yennefer ho subito accettato una missione nella quale mi veniva chiesto di eliminare un potente wraith, lo spirito di una ragazza defunta prima del matrimonio, che infestava un piccola frazione dello stesso villaggio. Dopo questo ho indagato grazie ai sensi di Witcher sull’incendio della forgia del villaggio e sul relativo piromane e in poco tempo ho scoperto almeno altre cinque sotto-missioni da poter fare.

Insomma spesso capiterà che perderete più tempo e dedicherete più interesse a queste avventure che alla storia principale..non preoccupatevi..è normale!

Geralt il piccolo chimico

Ultimo aspetto molto presente nel gioco è la presenza di un numero pressoché sterminato di oggetti, erbe etc. per divertirvi a creare pozioni di tutti i tipi, da quelle  curative a quelle  specifiche contro determinati mostri e così via.

Qui ammetto un mio punto debole: negli RPG l’alchimia è un classico ma che personalmente non digerisco..la trovo noiosa e ho poca pazienza nell’approfondirla quindi..beh spero che alla lunga non mi pregiudichi l’avanzare del gioco.

Promosso invece il sistema di crafting delle armi..molto classico nel suo migliorare la potenza del proprio arsenale con qualche simpatica variazione come il potenziamento “a tempo”. E’ possibile infatti nelle forge dotare la propria spada di un miglioramento della forza di impatto ma solo ad esempio per 15min

(seppur in modo gratuito) mentre un potenziamento definitivo comporta spese più alte.

The-Witcher-3

Next Gen o Old Gen?

Da un punto di vista tecnico sgombriamo qualsiasi tipo di dubbi..The Witcher 3 è decisamente Next Gen: musiche fantastiche (sebbene io preferisca quelle di Skyrim..), animazioni fluide e con poche incertezze (peraltro in via di miglioramento con le costanti patch) scorci paesaggistici esemplari nei colori, condizioni atmosferiche e “temporali” bellissimi (il passaggio dal giorno alla notte, specie se ci si trova in una buia foresta, è davvero da rimarcare) e doppiaggio (inglese, francese..e polacco ovviamente) davvero di ottimo livello, specie quello di Geralt, Doug Cockle (mi ha ricordato molto David Hayes, lo snake di Metal Gear) ovviamente aspetto fondamentale in un titolo dichiaratamente cinematografico come questo.

Detto ciò..finora non mi è piaciuto molto eheh! Premettendo che si tratta di gusti assolutamente personali e fatto salvo i meritati complimenti tecnici appena citati ho trovato tutto troppo..fantasy. Molto, forse troppo nei canoni del genere mentre lo Skyrim che ho citato prima (seppur pieno di bug grafici come vuole la tradizione Bethesda..a proposito..è in uscita Fallout 4 sulle nextgen..non c’entra nulla ma mi andava di dirlo visto che il 3 è nella TOP3 dei miei giochi in assoluto per la playstation) con la sua ambientazione “nordica” mi aveva colpito molto di più. Avevo preferito anche il poter crearsi un proprio protagonista e non giocare con uno già pronto ma come detto, trattasi di gusti personali.

Anche perché, oggettivamente, il carisma di Geralt è assoluto e la possibilità che il gioco offre di scegliere come comportarsi (cosa che influirà poi in moltissimi aspetti della storia, compreso il finale)  è sempre cosa molto gradita.

Ultima cosa che non mi ha fatto impazzire è il menu che ho trovato un pò scomodo e poco intuitivo: niente di trascendentale  si intende..solo questione di farci un pò la mano (per chi ha qualche anno in più mi ha ricordato suo malgrado il menù di una storica saga di RPG per Amiga e PC, Dungeon Master, che personalmente odiavo..)

The-Witcher-3

Curiosità

– Siete appassionati di giochi di carte fantasy come Magic o l’Adunanza?

Ebbene i tipacci della CD Project Red hanno pensato anche a voi. Come è divenuta (abbastanza) prassi sia negli RPG occidentali che in quelli giapponesi è spesso presente come sorta di bonus un gioco simile con tanto di deck, carte rare etc. Nel caso di The Witcher preparatevi quindi ad affrontare il Gwent le cui regole, devo essere sincero, mi sono al momento alquanto oscure..con una fanciulla come Yennefer potevo

mai perdere tempo prezioso? Tsk!

– Come ho detto i romanzi di Sapkowski sono rintracciabili anche sul territorio italico..preparatevi tuttavia ad imbattervi non necessariamente in Geralt il Witcher ma in Geralt lo..Strigo Ringraziando l’adattatore italiano io vi ho avvisato!

– Ebbene si..la Caccia esiste davvero. Ovviamente non intendo nella mondo reale ma è in realtà un antico mito folkloristico molto comune in diverse nazioni come Francia, Spagna, popoli anglofoni (galles, irlanda) e scandinavi..insomma  nello specifico non è farina del sacco di uno scrittore polacco. Il punto comune in tutti i miti è la natura soprannaturale della Caccia e che chi assista ad essa..beh meglio inizi a fare testamento

E vai con i voti!

Giudizio Finale                8

Grafica                              8

Musica                              9

Giocabilità                      7,5

Realizzazione Tecnica   8,5

Longevità                       7

Plus

– Geralt è carismatico come pochi

– Comparto tecnico di assoluto livello, pochi bug in via di miglioramento

– Se vi piacerà ci passerete mesi in compagnia per finirlo

Minus

– Fantasy molto classico..forse troppo

– Troppa Alchimia (= gusto personale n°1)

– Menù Old Style  (= gusto personale n°2)

– Se non vi piacerà ci passerete mesi in compagnia per finirlo

Di seguito il trailer

Sito Ufficiale: http://www.thewitcher.com/

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